Otto dicembre, festa dell’Immacolata. Ben 124 anni fa nasceva il mio nonno materno. Stavo leggendo alcune sue poesie, ci ha lasciato una ventina di volumi. Alcune sono banali sfoghi, molti sonetti hanno un valore poetico che meriterebbe la pubblicazione, poi ci sono degli elementi che richiamano alla mia mente episodi, personaggi, situazioni, frammenti di vita che posso mettere insieme a caso e formare figure come quelle che si generano nel caleidoscopio, ma tutte mi ricordano un’infanzia serena, una famiglia stupenda. E l’otto dicembre, quando andavamo a Piacenza per festeggiarlo, salivamo in soffitta con la zia Vanda a prendere la scatola del presepio e dell’albero e li allestivamo in sala, all’improvviso era Natale. Non rimpiango niente di ciò che ho vissuto intensamente.