Non c’è niente da fare, l’informazione è un disastro e non basta un governo di destra, basterebbe se durasse almeno 10 anni, forse, ma forse nemmeno. Ascoltando le notizie constato che viene dato spazio solo alle fake news. 1) La manifestazione di Firenze contro il fascismo che non c’è. La storia della rissa al Michelangelo è stata chiarita bene ieri, la montatura è perfettamente riuscita, basta evocare il fascismo che scattano le reazioni. Dopo mille lezioni scolastiche, altrettanti messaggi politici che fanno continuamente riferimento a qualcosa che non c’è più da quasi ottant’anni ma che viene tenuto vivo per non far venire meno la ragione sociale di chi non ha più niente da dire dopo continui fallimenti, danno ancora origine a schieramenti di piazza, alcune centinaia, spacciate per migliaia, di poveri ragazzi ignari, mossi da buone intenzioni, fomentati da capo ultras che li invitano a combattere dei mulini a vento che portano, così crede chi li dirige, energia alla sinistra. Viene intervistata una anziana nostalgica che afferma con fierezza di frequentare le piazze antifasciste fin dalla guerra in Vietnam. Che cosa c’entri con una rissa scolastica non si sa. 2) Indignazione per la risposta che ieri sera Ignazio La Russa ha dato in una trasmissione in cui la conduttrice gli ha chiesto che cosa farebbe se avesse un figlio gay. Ma che domanda è? La Russa ha risposto nel modo più conciliante possibile, sarebbe un dispiacere, non un problema, aggiungendo con una battuta che sarebbe come se gli dicesse di essere milanista. Risposta errata, a Repubblica, ai cosiddetti “attivisti” e alla sinistra cialtrona non va bene. La Russa avrebbe dovuto rispondere che sarebbe felice. Non si può nemmeno più dire quel che si pensa, la verità poi è bandita del tutto. 3) In Brasile inondazioni, in Italia siccità, queste le conseguenze dei cambiamenti climatici. Che roba è? Se tra un mese ci saranno inondazioni in Italia e siccità in Brasile non sarà che da che mondo è mondo il clima fa quel che vuole? Notare che, da quando c’è Lula, in Brasile la colpa non è più del palazzo. Un anno fa il responsabile sarebbe sicuramente stato Bolsonaro, reo di aver tagliato troppi alberi, balla peraltro smentita dai fatti. Senza Trump e Bolsonaro è ovvio che il capro espiatorio diventi qualcun altro, e se questo qualcuno altro non c’è allora lo si inventa: il fascismo, l’uomo cattivo che inquina, ovviamente Putin. 4) Sui discorsi di ieri di Biden e Putin anche qui commenti a senso unico. Putin ha detto che non userà mai un’arma nucleare per primo, per mettere in guardia la coalizione antagonista. Invece di accogliere la cosa come gesto distensivo, che fanno i media? Mettono l’accento sull’uscita dal piano di disarmo nucleare. È abbastanza evidente che se sei in guerra saltano gli accordi col nemico, poi si vedrà, intanto ti ha detto che non intende usare il nucleare, cosa già ribadita più volte. Quindi? Quell’altro, Biden, s’è avvicinato ai confini russi per buttare un po’ di ulteriore benzina sul fuoco, ma per i media la verità che conta è quella preconfezionata, le pagelle vengono stampate a priori, come le risposte che dovrebbe dare La Russa, come gli slogan antifascisti fiorentini, come i mantra sul climate change: NON esiste più l’informazione libera, ma coloro che trent’anni fa si stracciavano le vesti perché Berlusconi aveva tre reti, oggi stanno zitti, avendo il monopolio dei CDA, e di fatto il potere gnostico di definire ciò che è bene e cosa è male, ovviamente secondo la religione del politically correct. Il pericolo fascismo ai tempi veniva dall’informazione, oggi che questo pericolo è diventato un fatto, ma è cosa loro, ci si rifugia in una scuola fiorentina, il Michelangelo. Giustamente per evocare la sua opera più famosa, la Pietà. Freud, vostro amatissimo, vi direbbe che vi siete confezionati una risposta inappellabile alla vostra disperata ricerca di identità, alla vostra domanda che nasce spontanea ad ogni elezioni primarie del PD, argomento imposto alla collettività come se fosse una questione importante per il Paese reale. Bonaccini o Schlein? Siamo tutti col fiato sospeso, come si fa quando si trattiene il respiro in presenza di un odore nauseabondo aspettando che passi. Chi se ne strafotte se vincerà Bonaccini o la Schlein? La risposta di Firenze, che Freud vostro amatissimo vi scodellerebbe in faccia, è che se evocate involontariamente Michelangelo è perché siete consci di fare davvero pietà.