Alcune note veloci. Biden è mentalmente messo male da anni, da prima di diventare presidente. Ma i fact checker se lo scrivevi ti bacchettavano sulla mano o ti cancellano i commenti. Biden da almeno un paio di anni è in caduta libera nei sondaggi. A un certo punto gira la voce di una rinuncia alla candidatura, voce respinta con le solite frasi fatte, le fonti russe, i complottisti. Poi c’è il confronto televisivo con Trump, Biden soccombe ma a differenza di tutti gli altri confronti tra repubblicani e democratici il mainstream decide che Biden abbia davvero perso. E allora l’allineato giornalismo mondiale, senza eccezioni, in simultanea mette in scena il contrordine compagni: Biden deve ritirarsi, non è idoneo, è anziano, cose che mezzo mondo sosteneva da 4 anni. Che fare? Imbarazzo totale, dimettiti, no, resta con noi, vattene, rimani! La moglie insiste per mantenere la corona di first lady, l’intero “‘indotto”, l’apparato di Biden, i suoi uomini non cedono. E allora che fare? Se Biden rimane dovrà essere Donald ad andarsene. Dove? Dopo lunghe consultazioni si capisce che Il posto più sicuro sia l’altro mondo. E così si organizza un bell’attentato. Un uomo sdraiato su un tetto col fucile indirizzato al candidato repubblicano viene visto e segnalato per mezz’ora. Alcuni agenti locali avvertono quelli federali che non intervengono. Parte il colpo mortale, Trump in quell’istante si gira e il proiettile gli prende solo l’orecchio di sbieco. Che sfiga, avrà pensato Biden, ora i casi sono due, gli avrà detto chi ne fa le veci, la vice o la moglie o l’amico immaginario: o ti ritiri o facciamo un lavoretto questa volta fatto bene, ti ricordiamo che se tu fossi stato al posto di Trump saresti defunto, lui per girare il capo a destra impiega un decimo di secondo, tu un decimo di giornata, capito ci hai? E sappi che poi da lassù potresti lustrarti gli occhi e assistere alla rimonta, al tuo successo che da morto sarebbe mille volte superiore a quelli che avresti potuto ancora raggiungere da vivo, però converrai che sarebbe una magra consolazione. A questo punto Biden, forse fresco di pastiglia ha un sussulto di lucidità: mi dimetto, esclama. Appresa la notizia Barack e Bill stappano una costosissima bottiglia: “sarà dura ma forse la Casa Bianca in subaffitto sarà ancora nostra. Euforia spezzata dalle ultime parole del breve discorso di Biden che, dopo due ore emette una K, seguita da una A, Barack inizia a preoccuparsi, guarda negli occhi Bill e la sopraggiunta Hillary, no, non è possibile, M A L A… Siamo daccapo. Si farà un nuovo conclave con una papessa che potrebbe uscire meno cardinalessa di prima. Biden disse che si sarebbe ritirato solo se glielo avesse chiesto Dio in persona, probabilmente dimenticandosi di chiedergli “chi mi sostituirà”? Pare che la risposta, assai riservata ma filtrata dallo spiffero della finestra del bagno della Casa Bianca, lasciata aperta dalla first lady per poter rientrare in caso di cacciata, sia stata “Donald Trump”.